Errore medico e risarcimento danni
Avvocato malasanità
Lo Studio Legale COVA, specializzato in malasanità, assiste in tutta Italia i danneggiati da infezioni correlate all'assistenza sanitaria e i parenti di coloro che ne siano rimasti vittima, consentendo loro di ottenere il giusto risarcimento.
La letteratura medica considera nosocomiali due tipologie di infezioni: quelle che insorgono durante la degenza in ospedale, decorse almeno 48 ore dall'ingresso del paziente e quelle che si verificano dopo le dimissioni, sebbene riferibili, per tempo di incubazione, al ricovero stesso.
Il fenomeno è particolarmente rilevante, rappresentando - ovunque - la c.d. complicanza più frequente e grave nell'ambito dell'assistenza sanitaria. In Italia.
La colite da Clostridium Difficile ha aumentato negli ultimi anni la propria incidenza e sta raggiungendo lo stafilococco meticillinico resistente come singolo agente eziologico responsabile di infezioni correlate all'assistenza.
I principali fattori di rischio per l'insorgenza e la gravità della colite da Clostridium Difficile sono:
- il trattamento antibiotico sistemico (il Clostridium è biologicamente resistente alla quasi totalità degli antibiotici di uso comune);
- l'uso di farmaci che sopprimono l'acidità gastrica;
- la severità della comoborsità;
- l'età avanzata.
Il sintomo diarrea è fondamentale per la diagnosi di colite. E' possibile infatti essere portatori del Clostridium Difficile produttore di tossina in assenza di sintomatologia enterica; questa è spesso la condizione che persiste dopo la terapia e la risoluzione della colite.
In questo caso la guarigione avviene per riequilibrio della flora batterica intestinale, riduzione della popolazione batterica del clostridio e perdita del suo potere patogeno.
Si tratta in ogni caso di una infezione ad alto rischio di diffusione in ambito nosocomiale e, spesso, all'insorgenza di un primo caso in un reparto di degenza,, ne seguono degli altri secondari rappresentando cluster epidemici.
Il contagio può essere direttamente interumano; l'utilizzo in comune dei servizi igienici ne è l'esempio più emblematico.
La diffusione in ambito nosocomiale è chiaro sintomo di una non corretta applicazione delle misure di prevenzione di base rappresentate dall'igiene delle mani e dall'utilizzo di guanti e altri presidi di prevenzione da contatto.
Ogni caso di colite da Clostridium Difficile va sottoposto a misure di isolamento ambientale specifiche e provvedimenti di igienizzazione che coinvolgono l'ambiente ove il paziente è ricoverato.
Si tratta di una infezione potenzialmente prevedibile attraverso comportamenti assistenziali, metodologie di diagnosi e cura correlati.
I metodi per prevenire la trasmissione del Costridium Difficile in ambito assistenziale sono:
- isolamento del paziente rispetto al resto dell'ambiente di ricovero sin dal sospetto diagnostico in attesa del riscontro microbiologico - stanza singola e servizio igienico dedicato; è possibile anche l'isolamento in coorte di pazienti contemporaneamente affetti;
- utilizzazione di dispositivi e di strumentazione sanitaria dedicata al paziente e non utilizzata in comune con altri (termometri, stetoscopi, sfigmomanometri, monitor portatili, lassi emostatici, glucometri) da sterilizzare subito dopo il singolo utilizzo;
- utilizzazione di precauzioni di contatto - guanti, camici, calzari, cuffie - per il contattato sia con il paziente che con l'ambiente della camera di ricovero. I dispositivi vanno indossati prima dell'ingresso nella camera e tolti prima di uscirne;
- rafforzamento di una meticolosa igiene delle mani da effettuare mediante lavaggio con acqua e sapone disinfettante prima di entrare nella camera di degenza e subito dopo averla abbandonata, tolti i dispositivi di protezione personale:
- messa in atto sistematica (quotidiana) di decontaminazione della stanza di degenza disinfettando tutte le superfici, compreso il mobilio e le testate del letto;
- informazione a parenti e visitatori affinché anche essi si attengano ad una accurata igiene delle mani prima di abbandonare la camera di degenza.
Anche un corretto uso della terapia antibiotica può nel tempo ridurre i rischi di antibiotico resistenza dei germi che circolano nelle strutture assistenziali.
Pertanto, a fronte dell’emanazione di linee di guida interne, di programmi educazionali, di procedure operative, di sistemi di sorveglianza, di applicazione delle misure di prevenzione specifiche, di audit e programmi di controllo, il verificarsi dell’evento infettivo si pone come prova di una inadempiente o errata procedura delle misure di prevenzione e si presta a sollevare un contenzioso legale in termini di responsabilità. La struttura sarà chiamata a dimostrare non solo di avere emanato dei protocolli, ma dovrà, anche. dimostrare di averli effettivamente posti in essere.
Sotto questo profilo, va rilevato che il danno subito a causa di un’infezione nosocomiale è danno ingiusto e comporta a carico del responsabile l’obbligo di risarcirlo.
La giurisprudenza della Corte di Cassazione è orientata pacificamente nel senso di richiedere al paziente la sola dimostrazione di avere avuto un contatto con una determinata struttura sanitaria per un trattamento astrattamente idoneo a determinare un’iniezione nosocomiale e la prova del danno (in questo caso da infezione-aggravamento delle condizioni cliniche o decesso) in seguito alla permanenza in quella determinata struttura.
Spetta, invece, alla struttura dimostrare che la diligenza nel suo operato e nei propri operatori, la speciale difficoltà dell’intervento, l’imprevedibilità di un determinato evento e che questo si è verificato per cause di forza maggiore, indipendenti dal suo comportamento.
Con riferimento al nesso di causa tra comportamento erroneo e insorgenza d’infezioni nosocomiali, la tendenza attuale della giurisprudenza di cassazione non è quella di individuare la causa precisa e/o la modalità specifica di insorgenza dell’infezione con criteri di certezza, ma quella di ricorrere alla prova presuntiva e al criterio della probabilità logica o razionale, fino al considerare l’aumento di rischio.
Lo Studio Legale COVA Ti assiste in tutte le fasi della vertenza e consente alla vittima o ai suoi parenti, di ottenere il giusto risarcimento.
Risarcimento danni
Lo Studio Legale COVA è specializzato in risarcimento danni da errore medico e responsabilità sanitaria e segue regolarmente casi in tutta Italia.
Gli avvocati dello Studio Legale COVA assistono in tutta Italia chi è stato vittima di malasanità riportando una grande invalidità e i familiari delle persone decedute, consentendo loro di ottenere il giusto risarcimento.
Se Tu o un Tuo familiare pensate di avere subito gravi danni a causa di una infezione ospedaliera, contattateci; Vi aiuteremo a capire:
- se c’è stata responsabilità da parte del medico o dell’Ospedale;
- se il danno era evitabile e
- se avete diritto a un risarcimento danni.
Se hai contratto l'infezione da Clostridium Difficile in Ospedale o se ne è rimasto vittima un Tuo parente, contatta lo Studio Legale COVA per un'ANALISI del caso e sapere se hai diritto a un risarcimento dei danni che hai subito compilando il modulo a fianco, raccontando cosa è accaduto e descrivendo le tue perplessità in proposito.
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L'Avv. Andrea Cova segue personalmente i propri clienti danneggiati da MALASANITÀ
su tutto il territorio nazionale e può assisterti nelle seguenti località:
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