Avv. Andrea Cova - info@studiolegalecova.com
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Klebsiella pneumoniae è un agente infettivo, comune nelle strutture sanitarie, che causa infezioni delle vie urinarie, infezioni addominali e polmonite.
Con il termine Klebsiella si indica un genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae. Si tratta di bastoncelli Gram - negativi dotati di una notevole capsula polisaccaridica che forniscono loro una altrettanto notevole resistenza alle difese dell’organismo che infettano.
Le specie di Klebsiella associate a malattie che colpiscono l’uomo sono 3: K. pneumoniae (con le sottospecie K. ozaenae e K. rhinoscleromatis) K. granulomatis. La Klebsiella pneumoniae può essere trovata nella bocca di una persona, sulla pelle e nell'intestino ed è seconda solo all' Escherichia Coli come causa di infezioni del tratto urinario. Il numero riportato di casi è circa il 50% negli ultimi cinque anni e vi è un tasso di mortalità del 66% nei pazienti non trattati. Cause e sintomi Le infezioni da Klebsiella sono associate principalmente a: A seconda dei casi i sintomi dell’infezione possono includere: Tipicamente, la polmonite da Klebsiella causa un'insorgenza grave e rapida che spesso provoca la distruzione nei polmoni. Le persone infette hanno febbre alta, brividi, sintomi simil-influenzali e tosse con molto muco. La polmonite da Klebsiella provoca la distruzione del polmone e sacche di pus nel polmone (noti come ascessi). Inoltre, il rischio di morte è molto maggiore rispetto alla polmonite regolare. Trattamento La Klebsiella pneumoniae è generalmente trattata con aminoglicosidi e prescrizione di cefalosporine, ma è resistente alla Carbenicillina, ampicillina, chinoloni, e sempre di più alla Ceftazidime. Le condizioni che invece predispongono maggiormente al contagio da KP sono: · Ospedalizzazione (soprattutto in terapia intensiva): il rischio di contrarre la KP è direttamente proporzionale alla durata della degenza ospedaliera; infatti la KP è più frequentemente associata a ricoveri prolungati. · Interventi chirurgici. · Comorbilità e polipatologie. · Immunodepressione o immunodeficienza. - Utilizzo prolungato di dispositivi medici invasivi (CV, tubo orotracheale, tracheostomia, ventilazione meccanica, ecc). Sintomi dell’infezione A seconda della localizzazione organica, la Klebsiella pneumoniae può dare diverse manifestazioni cliniche, ma più frequentemente: · Polmoniti · Batteriemie (infezioni nel torrente ematico) · Infezioni urinarie · Diarrea · Colecistite · Meningite Le due manifestazioni cliniche più frequenti e gravi sono: 1. Polmonite: la polmonite da klebsiella è caratterizzata da infiammazione del tessuto polmonare e tosse con abbondanti secrezioni. Nei casi più gravi possono manifestarsi ascessi polmonari ed empiema. Ha un alto tasso di mortalità. 2. Infezioni urinarie: le infezioni urinarie da KP sono sempre possibili, ma sicuramente più frequenti in caso di cateterismo vescicale. La cateterizzazione è infatti il fattore di rischio più importante per lo sviluppo di batteriuria. Diagnosi di infezione da Klebsiella pneumoniae La diagnosi di infezione da Klebsiella pneumoniae avviene attraverso gli esami colturali. L'infezione, a seconda della sua localizzazione, si manifesta in uno o più esami colturali. Quelli più significativi e frequenti da effettuare sono: · BAS, broncoaspirato · Urinocoltura · Tampone cutaneo Alla positività del campione colturale, è sempre necessario che sia associato un antibiogramma per comprendere il miglior antibiotico per quell'infezione. Come si cura l’infezione La terapia per la klebsiella pneumoniae è ovviamente antibiotica e in particolare è importante valutare la localizzazione della malattia e l'antibiogramma per comprendere quale sia il miglior antibiotico. Qualora si sospetti un'infezione da klebsiella è importante iniziare con una terapia antibiotica empirica, ovvero a largo spettro, in attesa dell'antibiogramma. Le famiglie di antibiotici più efficaci sono: · Cefalosporine (cefoxitina, cefotaxima, ceftazidima, ceftriaxone, cefepime) · Carbapenemi (imipenem, meropenem) · Chinoloni (ciprofloxacina, levofloxacin) · Aminogrlicosidi (gentamicina, tobramicina, amikacina, streptomicina) Klebsiella pneumoniae e multiresistenza La Klebsiella è un batterio che nel corso degli anni ha sviluppato un'importante antibioticoresistenza, in particolare verso la classe degli antibiotici carbapenemi. La KP diventata resistente prende il nome di Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici (KPC o CRE in inglese). Le localizzazioni e le manifestazioni del microrganismo sono le stesse della semplice klebsiella pneumoniae, ma la sua resistenza agli antibiotici fa sì che si riducano le opzioni terapeutiche disponibili. Inoltre, oltre ad avere possibilità terapeutiche limitate, la terapia antibiotica spesso fallisce e i tassi di mortalità associati all'infezione raggiungono il 50%. Un esame utile per poter diagnosticare precocemente una KPC è lo screening attraverso il tampone rettale.
K. Oxytoca
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