Le infezioni da Klebsiella
Klebsiella pneumoniae è un agente infettivo, comune nelle strutture sanitarie, che causa infezioni delle vie urinarie, infezioni addominali e polmonite.
Con il termine Klebsiella si indica un genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Entero bacteriaceae. Si tratta di bastoncelli Gram - negativi dotati di una notevole capsula
polisaccaridica che forniscono loro una altrettanto notevole resistenza alle difese dell’organismo che infettano.
Le specie di Klebsiella associate a malattie che colpiscono l’uomo sono 3:
K. pneumoniae (con le sottospecie K. ozaenae e K.rhinoscleromatis)
K. Oxytoca
K. granulomatis.
La Klebsiella pneumoniae può essere trovata nella bocca di una persona, sulla pelle e nell'intestino ed è seconda solo all'Escherichia Coli come causa di infezioni del tratto urinario. Il numero riportato di casi è circa il 50% negli ultimi cinque anni e vi è un tasso di mortalità del 66% nei pazienti non trattati.
Cause e sintomi
Le infezioni da Klebsiella sono associate principalmente a:
- polmoniti contratte in ambiente ospedaliero
- infezioni delle vie urinarie
- infezioni nosocomiali
- rinoscleroma
- ozena
- ulcere genitali croniche
A seconda dei casi i sintomi dell’infezione possono includere:
- febbre
- brividi
- manifestazioni simil influenzali
- tosse con espettorato denso, a volte contenente sangue
- aumento della minzione
- urgenza nella minzione
- fastidio alla parte alta del pube
- dolori alla parte bassa della schiena
- presenza di batteri nelle urine
- papule o noduli a livello dei genitali
Tipicamente, la polmonite da Klebsiella causa un'insorgenza grave e rapida che spesso provoca la distruzione nei polmoni. Le persone infette hanno febbre alta, brividi, sintomi simil-influenzali e tosse con molto muco. La polmonite da Klebsiella provoca la distruzione del polmone e sacche di pus nel polmone(noti come ascessi). Inoltre, il rischio di morte è molto maggiore rispetto polmonite regolare.
Trattamento
La Klebsiella pneumoniae è generalmente trattata con aminoglicosidi e prescrizione di cefalosporine, ma è resistente alla Carbenicillina, ampicillina, chinoloni, e sempre di più alla
Ceftazidime.
Le condizioni che invece predispongono maggiormente al contagio da KP sono:
Ospedalizzazione (soprattutto in terapia intensiva): il rischio di contrarre la KP è direttamente proporzionale alla durata della degenza ospedaliera; infatti la KP è più frequentemente associata a ricoveri prolungati.
- Interventi chirurgici.
· Comorbilità e polipatologie.
· Immunodepressione o immunodeficienza.
Utilizzo prolungato di dispositivi medici invasivi (CV, tuboorotracheale, tracheostomia, ventilazione meccanica, ecc).
Sintomi dell’infezione de KP
A seconda della localizzazione organica, la KP può dare diverse manifestazioni cliniche, ma più frequentemente:
· Polmoniti
· Batteriemie (infezioni nel torrente ematico)
· Infezioni urinarie
· Diarrea
· Colecistite
· Meningite
Le due manifestazioni cliniche più frequenti e gravi sono:
1. Polmonite: la polmonite da klebsiella è caratterizzata da infiammazione del tessuto polmonare e tosse con abbondanti secrezioni. Nei casi più gravi possono manifestarsi ascessi polmonari ed empiema. Ha un alto tasso di mortalità.
2. Infezioni urinarie: le infezioni urinarie da KP sono sempre possibili, ma sicuramente più frequenti in caso di catetere smovescicale. La cateterizzazione è infatti il fattore di rischio più importante per lo sviluppo di batteriuria.
Diagnosi di infezione da KP
La diagnosi di infezione da KP è attraverso gli esami colturali. L'infezione, a seconda della sua localizzazione, si manifesta in uno o più esami colturali. Quelli più significativi e frequenti da effettuare sono:
· Emocoltura
· BAS,
- bronco aspirato
· Urinocoltura
· Tampone cutaneo
Alla positività del campione colturale, è sempre necessario che sia associato un antibiogramma per comprendere il miglior antibiotico per quell'infezione.
Come si cura l’infezione da klebsiella pneumoniae
La terapia per la klebsiella pneumoniae è ovviamente antibiotica e in particolare è importante valutare la localizzazione della malattia e l'antibiogramma per comprendere quale sia il miglior antibiotico.
Qualora si sospetti un'infezione da klebsiella è importante iniziare con una terapia antibiotica empirica, ovvero a largo spettro, inattesa dell'antibiogramma.
Le famiglie di antibiotici più efficaci sono:
· Cefalosporine (cefoxitina, cefotaxima, ceftazidima, ceftriaxone,cefepime)
· Carbapenemi (imipenem, meropenem)
· Chinoloni (ciprofl oxacina, levofl oxacin)
· Aminogrlicosidi (gentamicina, tobramicina, amikacina,streptomicina)
Klebsiella pneumoniae e multiresistenza
La KP è un batterio che nel corso degli anni ha sviluppato un'importante
antibiotico resistenza, in particolare verso la classe degli antibiotici carbapenemi.
La KP diventata resistente prende il nome di Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemici (KPC o CRE in inglese).
Le localizzazioni e le manifestazioni del microrganismo sono lestesse della semplice klebsiella pneumoniae, ma la sua resistenza agli antibiotici fa sì che si riducano le opzioni
terapeutiche disponibili.
Inoltre, oltre ad avere possibilità terapeutiche limitate, la terapia antibiotica spesso fallisce e i tassi di mortalità associati all'infezione raggiungono il 50%.
Un esame utile per poter diagnosticare precocemente una KPC è lo screening attraverso il
tampone rettale.
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